Dopo la pubblicazione della nota MIUR n. 5636 del 02 aprile 2019, che ha bloccato i docenti abilitati in Romania, non riconoscendo il programma di formazione psico-pedagogica svolto dai docenti italiani in Romania, arriva in questi giorni l’Ordinanza del TAR Lazio, contro il Ministero dell’Istruzione, per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia e annullamento della nota stessa. Il Tribunale Amministrativo ha infatti disposto che l’amministrazione provveda nei termini previsti e fissa la camera di consiglio del 18 febbraio 2020.
Ma facciamo un po di chiarezza.
La Direttiva CE/2005/36 che norma la libera circolazione delle professioni in ambito comunitario, stabilisce che un professionista abilitato secondo la legge del Paese d’origine, può chiedere il riconoscimento professionale negli altri Stati UE. Le professioni come quella del docente, non sono coperte dal regime del “riconoscimento automatico”, pertanto lo Stato ospitante può optare per misure compensative indispensabili al riconoscimento.
Di fatto il Ministero Rumeno dice che il completamento della formazione psicopedagogica conferisce il diritto d’ insegnare sul territorio della Romania.
Pertanto il riconoscimento della formazione psicopedagogica completata in Romania, in vista all’accesso alla professione didattica e il suo esercizio sul territorio dell’Italia, è di competenza e rientra nelle attribuzioni di questo stato.